Ciao a tutti, una domandina fiscale giusto per togliermi il dubbio. Voi quando ricevete i pagamenti da Gengo dal punto di vista fiscale come vi comportate? Sapete qualcosa delle eventuali norme da rispettare? A quanto so fino a 5000 euro / anno non bisogna pagare nulla di tasse, ma bisogna comunque dichiarare? e se sì come?
Ho letto da qualche parte che anche per importi piccoli bisognerebbe rilaciare ricevuta con tanto di marca da bollo, ma non credo che in questa situazione sia applicabile, sbaglio?
Grazie a tutti!
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A quanto ricordo io (prendilo con il beneficio del dubbio), 5000 euro è solo il limite max per la prestazione occasionale (cioè non continuativa e di durata inferiore a 30 giorni complessivi), per cui già se ricevessi 5 pagamenti da Gengo durante l'anno, non sarebbe più tanto "occasionale" (se qualcuno dell'AdE andasse a controllare...). Inoltre, normalmente, con un committente italiano, sulla prestazione occasionale avresti una ritenuta del 20% applicata dal committente, ma questo ovviamente non succede con Gengo, per cui penso che tutto l'importo vada dichiarato (quadro RL dell'Unico - altri redditi), e poi le tasse da versare si calcolano sul reddito complessivo, ma penso che faresti meglio a sentire un CAF (o commercialista).
In teoria dovresti rilasciare anche una ricevuta, che comunque non potresti mandare a Gengo, ma ti servirebbe per la tua contabilità (e come giustificativo delle somme in entrata, visto anche che non avrai nessuna certificazione dei compensi da parte del committente). Di nuovo comunque, ti consiglierei sicuramente di sentire qualcuno che lo fa per lavoro (anche perché la legislazione italiana non è esattamente tra le più chiare, o semplici).
Domanda interessante, stavo pensando anche io alla stessa cosa!
Quindi, è obbligatorio dichiarare quanto si guadagna qui (tenendo conto che non sono cifre astronomiche), oppure si può tralasciare?
Beh, tutto quello che guadagni va dichiarato, per legge, altrimenti lavoreresti in nero (come purtroppo capita troppo spesso in Italia).
"A fini dichiarativi, il lavoratore autonomo occasionale deve indicare qual è stato l’ammontare lordo percepito nel periodo di imposta e quali sono state le relative ritenute d’acconto complessive." - http://bit.ly/1Ej99dX (qui trovi un sacco di informazioni sulla prestazione occasionale in generale)
"Le prestazioni occasionali effettuate per aziende straniere, anche se non sono assoggettate a ritenuta d'acconto, devono essere dichiarate in Italia, nella dichiarazione dei redditi, nel quadro RL del modello Unico. Dal 1° gennaio 2004, l’art. 44, c. 2 del D.L. 269/03, convertito nella legge 326/03, ha disposto l’obbligo di iscrizione alla Gestione separata per i lavoratori autonomi occasionali, ma solo per i redditi fiscalmente imponibili superiori a 5.000 euro nell’anno solare, considerando la somma dei compensi corrisposti da tutti i committenti occasionali." - http://bit.ly/1IwKGj3
Ma di nuovo, la cosa migliore è chiedere direttamente a un CAF/professionista.
Grazie mille Mirko, gentilissimo davvero.
Di nulla, figurati :)
Ciao,
metto becco! Io ho sempre fatto un'autofattura colcolando il cambio di quanto ricevuto da Gengo quel giorno un cui creo la fattura per mia contabilità, visto che Gengo non ci chiede nulla.
Io solitamente chiedo i compensi due volte l'hanno, o a volte anche solo una e ho sempre fatto in questo modo.
Per quanto riguarda la marca da bollo lo sento adesso per la prima volta. In questi anni il commercialista non mi ha mai detto di metterla e nemmeno quest'anno mi ha detto nulla di nuovo per quanto riguarda la marca... chiederò anch'io allora cosa diavolo fare... ci mancava pure questa novità, con tutti i pasticci che già abbiamo.
Un cordiale saluto a tutti, ciao.
Giuseppe Bellone
@Giuseppe - Io invece uso la conversione fatta da PayPal, visto anche che ti fanno pagare circa un 3% di commissioni sul tasso di cambio "ufficiale" (che per noi rappresentano di fatto una spesa), inoltre così l'importo corrisponderà esattamente a quello in entrata sul conto corrente.
Sulla marca da bollo ci sarebbero diverse (molte) cose da dire (nessuna positiva, tra l'altro), ma non è esattamente una novità, per quanto ne so. È obbligatoria da tempo, resta solo da valutare se tu debba applicarla o meno nel tuo caso specifico... (regime, applicazione dell'IVA, tipo di operazione, territorialità, ecc.)
Nel caso di ricevuta/prestazione occasionale (come da OP) sopra i 77,47 €, credo che la marca da bollo (2 €) sia richiesta.
Anche qui direi che la cosa senz'altro migliore da fare sarebbe chiedere direttamente a uno specialista. Aggiungo che a volte gli stessi commercialisti sembrano ignorare la cosa (nel senso di non parlarne nemmeno), perché le sanzioni in caso di inadempimento sono relativamente basse, il che non mi sembra comunque un buon motivo...
Un link utile: http://bit.ly/1Db91Yc
Grazie MIRKO.
Infatti io sono caduto dalle nuvole, il mio commercialista né prima né quest'anno, se non avessi chiesto io due giorni fa, mi aveva detto nulla di nulla e sarei andato avanti in eterno senza mettere alcuna marca. Hanno semplicemente ignorato il tutto alla grande se non avessi chiesto io dopo aver letto questo qui sul forum di Gengo.
Il motivo è forse quello che tu citi in fondo al tuo post, la cosa sembra non essere così grave se c'è omissione, cosa folle e tipicamente italiana, se una cosa ci vuole ci vuole, che storie... e se non ci vuole non ci vuole.... ma da noi tutto è incollato con la saliva e a piacere del tizio che scrive e del tizio che legge il decreto/la legge, che razza di gente.... :((
In sintesi questo mi ha detto di fare:mettere la marca per fatture a clienti italiani, sopra il 77,47, come hai detto tu, sulla fattura rilasciata al cliente annullandola come al solito con una firma/sigla perché non sia riutilizzabile. Poi si dovrebbe anche tenere una fotocopia della fattura con la marca ma, bontà sua, mi ha detto che quello potevo evitare di farlo.
Per PayPal è vero che si potrebbe fare così, come hai detto.
D solito lasciavo convertire al momento in cui li passavo da PayPal al conto in banca visto che con la storia delle varie valute che compaiono su PayPAl non ci ho capito molto come convertirle, a dire il vero, tra conto principale in euro e altro in dollari e via discorrendo.... faccio una grande insalata e ho preferito non azzardarmi a convertire nulla lasciando il tutto al momento in cui prelevo e trasferisco in banca. Sono io che sono scemotto in questo, ma è così :( Quindi faccio la fattura a me stesso di Gengo al momento del pagamento e poi magari li trasferisco molto dopo sul conto bancario.... forse è tutto sbagliato come faccio. :(
Grazie ancora,
Ciao
Giuseppe
MIRKO,
ma io ho partita IVA con tutte le conseguenti magagne e rogne del caso! :))
Ho sbagliato era rivolto a SERENA, chiedo scusa, ciao
Giuseppe
@Serena,
tutto molto complicato, credo non ci sia altro paese con cose che si contraddicono, chiarezza ZERO, spiegazione NULLE, mi sono sempre domandato a cosa serva il ministero delle semplificazioni in un paese come il nostro... a una cosa sola.... a prenderci in giro un'ennesima volta, con un nome creato ovviamente ad hoc, a questo serve.
Giuseppe
Partita IVA per 200 euro? Scusate, mi sono persa qualcosa?
Che uno debba dichiarare tutto quello che guadagna, altrimenti è evasione, non fa una piega. Ovviamente se uno svolge regolarmente una attività diciamo di traduzione e tra le varie fonti di lavoro figura anche Gengo non c'è dubbio che quanto si guadagna qui nel corso dell'anno vada dichiarato.
Ma se invece, per esempio, pensiamo a uno studente che fa traduzioni su Gengo, non avendo altro lavoro fisso o occasionale che sia... anche costui deve aprire una partita IVA, per cifre che anche nella migliore delle ipotesi non arrivano sopra la soglia minima imponibile che se non vado errato è 4800E annui?
Serena,
infatti mi è capitato di pagare più per la procedura INTRASTAT di una fattura di quanto ho ricevuto dal cliente tedesco!!!
Ma così ho messo il cuore in pace.
Giuseppe
Scusa Giuseppe... ma tu quindi faresti la dichiarazione INTRA per la prestazione di servizi a clienti europei, ho capito bene?
Ciao Mirko,
così mi ha detto il commercialista per i paesi UE ogni tre mesi solari, quattro volte l'anno se ho fatture per quella procedura.
E me la faccio fare da loro ovviamente, non ci penso nemmeno di metterci mano io, figuriamoci.
Io non ci capisco nulla e ho eseguito.
Cosa ne dici tu?
Giuseppe
Ciao Giuseppe,
Non vedo il post a cui sto rispondendo, ma ho ricevuto la notifica via mail (forse è rimasto "bloccato" dal filtro di moderazione...).
Guarda, non farmi parlare dello stato, delle sue leggi (infinite, assurde, incomprensibili e spesso ingiuste), delle tasse stratosferiche, degli adempimenti e delle condizioni in cui ci costringono a lavorare, che è meglio...
Ti chiedevo dell'INTRA perché, se tu sei obbligato a farlo, allora (probabilmente) sarai in regime ordinario, e quindi normalmente applicherai l'IVA sulle fatture (ai clienti italiani), per cui, per quanto ne so, in quel caso la marca da bollo in effetti non va apposta. Se dai un'occhiata al link che avevo postato nel post precedente, vedrai un elenco di casi diversi, anche se sicuramente non è di facile "interpretazione" per tutti i casi possibili, visti i mille distinguo, gli immancabili rimandi alla normativa e le definizioni non esattamente intuitive... (eufemismo)
Ad esempio (e cito da quel link): "Con il principio di alternatività sono sempre esenti dalla marca da bollo: - Fatture, note di credito e addebito e documenti simili che riguardano operazioni soggette ad IVA e Fatture soggette al reverse charge (Art. 17, comma 6 lett. a), a-bis) e a-ter) DPR 633/1972)", però: "Sono soggette alla marca da bollo, invece le fatture di importo superiore ad € 77.47 riguardanti: - Operazioni fuori campo IVA per mancanza del presupposto soggettivo o oggettivo (Art. 2, 3, 4 e 5 DPR 633/1972), territoriale (Art. da 7 a 7-septies DPR 633/1972);".
Quindi fossi in te chiederei di nuovo al commercialista, citandogli la normativa sopra (ma ci dovrebbero essere anche alcune circolari dell'AdE, se non erro) e spiegandogli bene il tipo di operazioni di cui stiamo parlando (incluso il problema della territorialità). Tra l'altro, nel caso di "invio telematico" della fattura (come immagino tu faccia), si pone il problema di come fare avere l'originale al committente...
Esiste un modo di "assolvimento virtuale" del bollo, ma c'è tutta una trafila, con tanto di costi aggiuntivi (ovviamente), da fare con l'AdE (nome azzeccato, tra l'altro). Il mio commercialista mi ha detto giusto ieri che c'erano delle "novità" (...) da questo punto di vista, ma che ancora non si sapeva nulla per certo (che strano, eh?).
Come dicevi, tu, si sono inventati un "ministero per la semplificazione", che credo sia servito solo a creare altre poltrone, semplificando solo la vita di chi ci lavora, mentre di semplificazione "vera" ce ne sarebbe sicuramente un gran bisogno. Spesso nemmeno i commercialisti riescono a capire davvero cosa sia necessario fare e come, ma già il fatto che un contribuente debba pagare qualcuno solo per riuscire a capire (forse) quanto debba dare allo stato mi sembra un controsenso (bello grosso), quindi...
Ciao MIRKO,
grazie per l'esaustiva spiegazione. Tutto difficile da capire e da interpretare come al solito.
Già questo paragrafo che citi è una meraviglia:
"Con il principio di alternatività sono sempre esenti dalla marca da bollo: - Fatture, note di credito e addebito e documenti simili che riguardano operazioni soggette ad IVA e Fatture soggette al reverse charge (Art. 17, comma 6 lett. a), a-bis) e a-ter) DPR 633/1972)", però: "Sono soggette alla marca da bollo, invece le fatture di importo superiore ad € 77.47 riguardanti: - Operazioni fuori campo IVA per mancanza del presupposto soggettivo o oggettivo (Art. 2, 3, 4 e 5 DPR 633/1972), territoriale (Art. da 7 a 7-septies DPR 633/1972);".
Infatti ho il vago sentore che se non avessi chiesto io il mio commercialista non mi avrebbe detto un bel niente, dato che tra l'altro a inizio d'anno abbiamo discusso diverse volte sulla storia dei nuovi regimi al di sotto dei 15 mila e conseguenti azioni e diciture per le fatture.... ma non mi hanno mai detto nulla della famosa marca da bollo.
Per l'invio telematico, non ho grossi problemi perché quelle in Italia le mando via posta lumaca quindi la marca la posso mettere.
Non ci sono dubbi che le regole ci vogliono, e vanno rispettate, MA UNA PARVENZA di CHIAREZZA la si deve anche ai bambini se non si vuole che crescano deficienti, invece .... Certo è che lavorare in un caos di questo tipo e vedere le panze di chi si inventa tutte queste scemenze sfilare alle varie manifestazioni pubbliche più o meno intelligenti e a ogni telegiornale con discorsi altrettanto incomprensibili fa venire voglia di andare su Marte con la prima astronave che parte... venuta pure la rima!!! :)))
Buona giornata Mirko. :)
Giuseppe
Io credevo che le tasse venissero già versate al governo degli stati uniti da Gengo. Comunque in questi argomenti più domande si fanno e più ci si impelaga.
Secondo me questa non è un'attività regolare perché i lavori devono essere "vinti" tramite il clic più veloce del west. Scusate l'ironia, ma mi sembra che sia la realtà.
Mi riferisco al modulo W8...etc...Cmq come non detto, acqua in bocca.
@nemo - In realtà, a quanto ho capito io leggendo la documentazione dell'IRS ( http://www.irs.gov/file_source/pub/irs-pdf/iw8ben.pdf ), compilando il W-8BEN come prestatore di servizi straniero (non residente o comunque presente sul territorio USA) tu dichiari proprio di non dover essere soggetto alla ritenuta del governo americano del 30%, proprio perché il servizio che presti lo presti in Italia, ed è lì che dovrai pagare le tasse su quel reddito.